Firmato il protocollo d’intesa CONI-Centro Giustizia Minorile per la Campania
Lunedì 18 giugno, presso la sede del CONI a Napoli, è stato stilato il Protocollo d’intesa CONI - Centro Giustizia Minorile per la Campania. Entra così prepotentemente in carcere lo sport con il suo carico di significato e valori. «Attenzione rivolta ai giovani. Se le famiglie e la scuola vacillano, lo sport regge le sfide del quotidiano e il suo messaggio appare credibile tra i ragazzi. Le regole dello sport aiutano a vivere bene e a diventare cittadini onesti», ha dichiarato Sergio Roncelli, presidente Coni Campania, annunciando le prossime iniziative congiunte con il Ministero della Giustizia.
«Un tavolo operativo per programmare un piano d’azione, che prevede attività ludico-sportive per i detenuti minorenni da realizzare presso gli Istituti Penali, rivolte non solo al miglioramento della condizione psico-fisica ma anche al reinserimento in società attraverso tirocinio e qualificazione tecnica, che offriranno opportunità formative e professionalizzanti». Le Federazioni assicurano piena disponibilità con i Vicepresidenti CONI Matteo Autuori (FIS) e Sergio Avallone (FICK), il Delegato Coni Napoli Agostino Felsani, Aldo e marco Castaldo della FGI, Lello De Salsi della FIN ed i numerosi dirigenti degli Enti di promozione Sportiva presenti. Si interviene dove c’è disagio giovanile. «Crediamo tanto nel messaggio universale dello sport. Ben venga fornire ai ragazzi queste possibilità di reale cambiamento. Fine positivo la collaborazione di squadra, improntata al rispetto della legge e non indirizzata a commettere reati. Lo sport sviluppa passioni, insegna il rispetto degli avversari, aiuta a scoprire la propria personalità. Il valore educativo dello sport trasmette il rispetto della libertà e degli altrui diritti. Si ottiene molto di più, lavorando di squadra», ha affermato Gemma Tuccillo, Capo Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità.
Dello stesso avviso Patrizia Esposito, presidente del Tribunale dei Minori di Napoli, intervenuta in modo convinto in via Alessandro Longo, che ha da subito condiviso la felice intuizione di realizzare attività sportive attrattive in favore dei giovani reclusi pensate da Maria Gemmabella, Dirigente Centro Giustizia Minorile per la Campania. «E’ importante impegnarsi nello sport soprattutto in un mondo sempre connesso privo di regole, nel quale noi adulti non siamo stati in grado di accompagnare i ragazzi. Fondamentale il rispetto delle regole per ottenere il risultato così come l’importanza del gioco di squadra», ha spiegato il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Napoli Maria de Luzenberger Milnernsheim. «Si avvicinano i ragazzi allo sport con una best practise da diffondere sull’intero territorio nazionale», le conclusioni affidate a Patrizia Imperato, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Salerno. Presente Gianluca Guida, responsabile dell’Istituto penale per Minorenni di Nisida ed altri direttori dei servizi minorili della Campania. Si mettono a sistema diversi attori a vario titolo e si configura il connubio sport & giustizia. Semi di legalità che daranno certamente i loro frutti.